La viscosa viene considerata il materiale più naturale fra i prodotti sintetici, in quanto ottenuta principalmente miscelando la cellulosa vegetale a composti chimici.

Non una fibra naturale, né una fibra sintetica, come molti affermano, ma una fibra tessile, capace di utilizzare una parte di materia prima di origine naturale ed una parte di sostanze chimiche sintetiche, attraverso alcuni specifici processi chimici.

La cellulosa impiegata si ottiene sotto forma di polpa allo stato liquido, da un legno di alberi a crescita rapida. Con l'aggiunta di sostanze chimiche, la polpa si trasforma in una massa densa, dalla consistenza simile a quella del miele, appunto viscosa. Per creare i fili la massa viene pressata attraverso degli ugelli, utilizzando uno speciale processo di filatura. Dalla dimensione degli ugelli viene determinato il diverso spessore dei filati (diametro, a cui corrisponderà ogni specifico «titolo»).

La nascita della viscosa risale ai primi anni del 900, con l'esigenza di trovare una fibra morbida come la seta, ma molto più economica della stessa. Inizialmente si afferma col nome di «Rayon» o «seta vegetale», ma successivamente assume molti nomi, a seconda della materia prima utilizzata.

La viscosa è morbida e luminosa ed è appunto simile alla seta (ma anche ad altri tessuti artificiali o sintetici) e per tale motivo è difficile riconoscerla semplicemente facendo ricorso al tatto. È un materiale altamente traspirante, che dona un tocco di freschezza al corpo (soprattutto nei periodi caldi) e per questo motivo risulta molto piacevole, ma è anche estremamente resistente all'usura, biodegradabile, ed assorbe molto bene i colori, tanto da farli apparire molto più luminosi di quelli naturali. È molto spesso miscelata ad altre fibre, come cotone e poliestere, per donare ai capi di abbigliamento ulteriori peculiari caratteristiche, come «elastan» e «spandex», per garantirne la giusta elasticità.

Dal momento che la viscosa ha un’origine naturale i tessuti con cui sono realizzati possiedono una maggiore capacità di assorbimento dell'umidità rispetto ad altre fibre tessili. Impedendo la formazione di batteri e la crescita di acari della polvere, sono spesso inoltre classificati come ipoallergenici.

Per garantire la totale assenza di sostanze tossiche e ridurre al minimo eventuali problemi di dermatiti o particolari allergie, per la sua produzione e per le operazioni di tintura, è preferibile l'impiego di filati certificati Oeko-Tex Standard, da produttori osservanti la regolamentazione Reach, meglio se con legno proveniente da foreste certificate FSC o PEFC, che garantiscono l'impegno di soluzioni tecniche, impiantistiche, gestionali e di controllo, per un elevato livello di protezione dell'ambiente.

Negli ultimi decenni la viscosa viene sempre più spesso miscelata al poliestere, per offrire ulteriori entusiasmanti caratteristiche, soprattutto in ambito tecnico e tattile. I prodotti perdono così quell’aspetto “sintetico” ed acquisiscono contestualmente una discreta morbidezza.

Per i lavaggi della viscosa si suggerisce sempre l’uso di programmi per capi delicati a bassa temperatura, senza centrifuga e con detersivi liquidi, mai aggressivi.

I capi in viscosa si asciugano in poco tempo e, soprattutto, difficilmente producono pieghe, prestandosi molto bene alla produzione di capi "no-stiro", che riducono tempo e fatica.